Nell'epoca della "guerra allo stress ossidativo", al relativo dilagare dei radicali liberi che aumentano nel nostro organismo a causa del passare degli anni, all'esposizione del nostro organismo a vari agenti esterni, ai rggi UV, ma anche in seguito ad allenamenti intensi e prolungati, oggi tra la miriade di sostanze naturali che troviamo in commercio con la definizione di "antiossidanti", l'Astaxantina è quella che ha guadagnato un'attenzione molto significativa nell'ultimo decennio dove è stata ampiamente studiata.  

Effettivamente nell'epoca moderna in cui viviamo, siamo sempre più bombardati ovunque dai radicali liberi provenienti dal cibo, dall’inquinamento atmosferico, dal fumo, dalla esposizione ai raggi UV, dagli allenamenti che si aggiungono alle reazioni fisiologiche e (ahimè) dall’invecchiamento.

Il nostro organismo è fisiologicamente "tarato" per saperli gestire ed arginare, ricordando che una certa quota sono parte di questa fisiologia. Il problema sta nella loro diffusione eccessiva e che si va a cronicizzare, quando i nostri sistemi che regolano i nostri equilibri interni vanno in "stress" con il rischio di uno squilibrio che alla lunga ha dimostrato di poter favorire l'ambiente per vari disturbi infiammatori e diverse malattie.

L'Astaxantina è un pigmento naturale di colore rosso-arancio, una xantofilla appartenente alla famiglia dei carotenoidi, prodotta naturalmente da alcuni microorganismi, quali certe microalghe come Haematococcus pluvialis, Chlorella zofingiensise Chlorococcum.

Gli animali che si nutrono di queste alghe, assumono grandi quantità di Astaxantina a tal punto non solo di avvalersi del suo effetto protettivo, ma arrivando a caratterizzare la propria colorazione stessa con il tipico colore arancio-rosa, basti pensare ai salmoni, le trote, i crostacei, ma persino i fenicotteri (fa riflettere però che il salmone selvatico può contenere anche 26-38 mg di astaxantina per kg di peso corporeo, ed i salmoni d’allevamento ne abbiano al massimo solo 6-8 mg).

Oggi l'Astaxantina risulta essere la molecola antiossidante più potente che la natura possa offrirci. Studi comparativi hanno dimostrato che il potere antiossidante della astaxantina sia 6.000 volte più potente della vitamina C, 100 volte più potente della vitamina E e cinque volte più potente del beta-carotene nel neutralizzare le specie reattive dell'ossigeno.

Il più potente antiaging presente in natura, l'Astaxantina

L’astaxantina è stata comparata con 7 comuni antiossidanti e il suo effetto nel contrastare i radicali liberi è 10 volte superiore a quello del beta-carotene, tra 80-550 volte più potente della vitamina E, superiore all’azione della vitamina C , 75 volte più dell’acido alfa-lipoico ed addirittura 800 più del coenzima Q10. Ma i suoi effetti benefici per la salute spaziano su vari fronti dell'organismo, ed entrando in circolo molto facilmente attraversando la barriera ematoencefalica, riesce ad apportare i suoi effetti antiossidanti ed antinfiammatori, al cervello, agli occhi ed al SNC, ai quali si presenta come un vero elemento "slow aging", favorendo effetti neuroprotettivi che hanno interessato parecchio la scienza moderna, e migliorando sia la memoria che le funzioni cerebrali.

L’Astaxantina è anche un precursore della vitamina A, una vitamina importante nella protezione di tutti gli epiteli del nostro organismo che ne beneficiano del potente effetto antiossidante, stimolando le cellule della cute a produrre più collagene, andando a migliorare la profondità delle rughe. Ma principalmente quando parliamo di Astanxantina come alleato difensore della pelle, è correlato principalmente al fatto che migliora la fotosensibilità cutanea e previene gli effetti dannosi dei raggi UV, molto utile nel periodo estivo per proteggere la pelle dalle scottature e la retina, migliorando l'idratazione e l'elasticità della pelle (non a caso la troviamo spesso usata nel mondo dermocosmetico).

Neuroprotettiva, antiaging, antinfiammatoria, il potere antiossidante di questo carotenoide trova spazio anche nella prevenzione delle problematiche cardiovascolari (vedi placche ateromoatose) e se abbinata ai preziosi acidi grassi essenziali (omega 3), la combinazione risulterebbe essere ancora più efficace (la natura ci presenta un prodotto "già fornito" di questa "combo"… l'olio di Krill!).

E non finisce qui.

Sappiamo che l'esercizio fisico intenso e prolungato porta ad una maggiore produzione di radicali liberi e altre specie reattive dell'ossigeno (ROS).Quando i muscoli bruciano calorie per ossidazione, i radicali liberi e altre specie reattive dell'ossigeno (ROS) si formano come sottoprodotto rischiando di arrivare a causare danni alle fibre muscolari, riducendo la capacità di contrarsi, tenendo presente che è stato dimostrato che gli atleti hanno livelli aumentati di radicali liberi nel sangue e più bassi di antiossidanti. Questo eccesso di radicali liberi ("ROS") alla lunga, crea danno ossidativo ed insieme alla produzione di acido lattico può contribuire alla riduzione della performance stessa, all'affaticamento e all'esaurimento delle riserve di energia muscolare. In questi casi, ecco che l'aggiunta di antiossidanti alla normale alimentazione (che sebbene possa essere ricca di nutrienti ed antiossidanti ed equilibrata non arriverà mai a compensare...specie in questa epoca moderna ma "impoverita" di elementi nutritivi...) può avere effetti favorevoli sulla perossidazione lipidica, ovvero il processo in cui i radicali liberi rubano elettroni dai lipidi nelle membrane cellulari, con conseguente danno cellulare, dopo l'esercizio fisico. E tutto questo dalla riconosciuta potenza di quel pigmento che caratterizza la bella livrea di salmonidi e crostacei...

REFERENZE

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