Caratteristiche

Conosciuto anche come “primo latte”, il colostro (termine che deriva dal latino colostrum, ovvero crescere) costituisce il primo prodotto di secrezione della ghiandola mammaria dei mammiferi, formato nelle ultime settimane di gestazione ed assunto dal neonato nella primissima fase (1-3 giorni) di attacco al seno o montata lattea. Successivamente si assiste ad un periodo in cui viene prodotto un latte definito “di transizione” per terminare con l’ottenimento del latte maturo.

Rispetto a quest’ultimo, il colostro presenta caratteristiche opposte: è particolarmente denso e di un colore giallastro e, anche dal punto di vista del profilo nutrizionale, vi sono delle differenze sostanziali: contiene infatti meno lattosio, una percentuale più elevata  di proteine, una ricca dose di vitamine (A, D, E, B12) e minerali (Calcio, Magnesio, Rame, Fosforo, Zinco), fattori di crescita, peptidi bioattivi, lisozima, citochine ed altre componenti essenziali per guidare al meglio lo sviluppo dell’organismo sin dai primi momenti di vita.

La presenza di anticorpi, vitamine e fattori di crescita lo rende un vero e proprio alimento naturale con elevatissime proprietà biologiche, che consente al neonato di ridurre il rischio di contrarre patologie e malesseri e allo stesso tempo ne rende più adeguato l’accrescimento.

Colostro e sistema immunitario

Tra le tante linee di ricerca, il colostro è sotto la lente di ingrandimento di numerose realtà scientifiche ed accademiche per quanto riguarda il suo coinvolgimento nel fenomeno dell’immunità passiva. Che cosa si intende? Sappiamo che alla nascita il neonato presenta un tratto intestinale essenzialmente “vergine”, quasi completamente privo di flora microbica e cellule immunitarie “pronte all’uso”, che svolgono il ruolo di sorveglianza. Esserne privi rappresenta una criticità per il neonato, esposto ad un mondo nuovo che può risultare anche fatale se non adeguatamente contrastato. Per questo motivo, gli istanti successivi al parto diventano cruciali per il popolamento e differenziamento del microbiota e per attivare le prime linee di difesa; costituiscono lo starting point per acquisire e definire le caratteristiche del proprio sistema immunitario.

Il colostro è il primo vero "alimento" con cui l’apparato gastroenterico viene a contatto inducendo, una volta giusto nel canale alimentare, una serie di segnali sulla mucosa gastrica ed intestinale, modulando l’espressione di geni infiammatori attivati a seguito dell’esposizione ad agenti patogeni, promuovendo lo sviluppo di linfociti, di immunoglobuline di tipo G e A (responsabili della sorveglianza sistemica e locale), macrofagi e citochine. Al di là degli aspetti nutrizionali, il colostro è un vero e proprio pool immunitario!

Il colostro, prezioso e insostituibile

Il componente più noto, che negli ultimi tempi ha goduto di un notevole clamore è la lattoferrina, una glicoproteina dalle molteplici ed accertate proprietà che, nello specifico caso del colostro, sembra esserne la principale causa degli effetti precedentemente esposti: orchestrando i processi di crescita e differenziamento di specifiche linee linfocitarie è infatti un ottimo immunomodulante. A questo, si aggiunge la capacità di contrastare l’infezione di natura virale, impedendo il contatto dei virus con le pareti cellulari, destabilizzando al contempo le strutture esterne del patogeno. Infine, non dimentichiamoci il ruolo principale svolto da questa proteina, ovvero, la funzione di carrier di ferro, il quale per molti organismi patogeni rappresenta uno degli elementi più importanti per la proliferazione, che ne vengono di conseguenza privati. Nell’insieme, la lattoferrina si configura quindi come molecola chiave nell’articolato scenario immunologico.

Utilizzo

Alla luce di ciò, il colostro troverebbe impiego in campi che spaziano dalla clinica allo sport, discipline nelle quali l’azione immunostimolante, antibatterica ed anti-infiammatoria potrebbe giocare un ruolo importante. Ad esempio, nei bambini, così come negli anziani, nei quali l’efficienza immunitaria è spesso scarsa o compromessa, possono verificarsi infezioni del tratto respiratorio ed intestinale che intaccano l’integrità fisica e funzionale delle mucose, con esiti spesso gravi. Non dimentichiamoci inoltre dello sportivo, soggetto ad una frequente - ed a volte eccessiva - attività fisica, che può riflettersi in un crollo delle difese immunitarie, risultando più suscettibile all’attacco di patogeni. Anche l’utente medio, in ogni caso, potrebbe trarne vantaggio per ottenere quel boost immunologico, prevenire stati influenzali o riequilibrare la flora microbica.

Conclusioni

Come abbiamo visto, il colostro e di conseguenza il suo ruolo nella fisiologia umana è senza dubbio un tema caldo e di particolare interesse. Tuttavia, nonostante i promettenti meccanismi evidenziati in molti studi, i dati a disposizione circa l’efficacia di un’integrazione mirata non sono ancora sufficientemente concreti e necessitano quindi di ulteriori approfondimenti. E’ quindi doveroso specificare come l’EFSA non autorizzi attualmente alcun claim relativo agli effetti derivanti dall’assunzione, limitando le trattazioni ad un solo scopo divulgativo.

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