Il Cordyceps sinensis, fungo medicinale della Medicina Tradizionale Cinese, conosciuto anche come "fungo bruco" o "DongChongXiaCao" è letteralmente "venerato" da secoli per le sue caratteristiche e le proprietà terapeutiche.
La prima testimonianza scritta risale all’anno 620 a.C. in Cina, nel periodo della Dinastia Tang ed arriva ad oggi dove, il suo utilizzo, vanta ancora grande rispetto nelle Medicine Orientali ed un interesse da parte della ricerca moderna occidentale che, invece, lo conosce soltanto da pochi anni.

Le spore di Cordyceps si depositano sull’insetto per poi germogliare e formare le ife che, durante l’inverno, continueranno a crescere all’interno dell’ospite per poi trasformarsi in micelio

Un fungo da una vita curiosa: pianta d’estate ed insetto d’inverno

Caratteristico di altezze elevate degli altopiani del Tibet; il Cordyceps è un fungo "parassita" che cresce e si sviluppa su varie specie di insetti, in particolare, del genere Hepialus armoricanus.
Nel tardo autunno, le sue spore infettano l'insetto e, con il sopraggiungere della primavera, un fungo germoglia dalla testa dell'insetto "colonizzato" ed emerge dal terreno.
Quando il fungo è completamente sviluppato, inizia a rilasciare le spore che, trasportate dall’aria, infettano più bruchi continuando il ciclo vitale.
Oggi è diventato più "accessibile" e diffuso grazie soprattutto alla possibilità di coltivarlo.
La forma selvatica, data la sua rarità, in passato, aveva un prezzo elevatissimo che spiega anche il motivo per cui era accessibile soltanto alla famiglia dell’imperatore e alla nobiltà.

Furono i pastori tibetani, oltre 2000 anni fa, a scoprire le incredibili proprietà terapeutiche e rinvigorenti del Cordyceps sinensis

Il suo fascino e relativa "fama", nella tradizione orientale, derivano dal suo essere considerato "fungo della potenza e della virilità sessuale" scoperta, curiosamente, dall'atteggiamento degli Yak che se ne alimentavano diventando, dopo i pasti a base di Cordyceps, più attivi e vitali.
Incuriositi da questi effetti, anche i pastori iniziarono a nutrirsi di Cordyceps, osservando gli stessi benefici che avevano notato nei loro animali.
Questo fungo iniziò, dunque, ad essere considerato un tonico che portava vigore e resistenza fisica con un aumento della vitalità e della longevità.

La sua azione si concentra sui meridiani dei reni e dei polmoni; sede della vita e dell’energia vitale da cui dipende anche la capacità riproduttiva

Da sempre considerato un vero aiuto ricostituente dopo malattie che hanno debilitato l'organismo; è, tradizionalmente, utilizzato per migliorare la circolazione, la funzionalità di reni, polmoni, cuore e fegato.

Dall'antica Medicina Tradizionale Cinese all'attuale interesse della scienza

Considerato da sempre, dalla Medicina Tradizionale Cinese, un preziosissimo agente di riequilibrio in grado di normalizzare gli aspetti "yin e yang" di molti processi fisiologici; oggi, grazie a numerosi studi condotti nelle università e nei centri di ricerca di tutto il mondo, vengono attribuite al Cordyceps molte altre proprietà terapeutiche.
Le stesse che, la millenaria Medicina Tradizionale Cinese, aveva scoperto nel corso dei secoli.

Protezione epatica e proprietà cardioprotettiva

Diversi studi riconoscono al Cordyceps sinensis efficacia nel trattamento dei disturbi del fegato (Holliday et al.2005; Dai et al.2001) e nelle problematiche cardiovascolari (Yan et al.2013; Chenet al.1995)
Da secoli, questo fungo, viene utilizzato, nella Medicina Tradizionale Cinese, nel trattamento di problematiche legate alla sfera sessuale sia maschile che femminile e per la salute dell'apparato sessuale in generale (Huang et al.2004; Huang et al.2001; Zhu et al.1998a e 1998b).

calo della libido, impotenza, infertilità e sopravvivenza degli spermatozoi

Queste proprietà sembrano dipendere dalla capacità del Cordyceps di aumentare il rilascio di testosterone.
Utilizzato nelle cure per l’infertilità; questo fungo esercita un effetto benefico anche sulla fertilità femminile con % positive riguardo le possibilità di successo delle fecondazioni in vitro dovute alla capacità del Cordyceps di stimolare la produzione di estradiolo.
Considerato, inoltre, un valido antistress, con azione antidepressiva; è in grado di migliorare anche la qualità del sonno.

Le componenti bioattive nel Cordyceps sinensis

Le sue proprietà benefiche per l'organismo sono tali per la variegata concentrazione, in Cordyceps, di sostanze biologicamente attive: amminoacidi essenziali, vitamine E, K, B1, B2 e B12, monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi, polisaccaridi, nucleosidi e tantissimi microelementi.
Tra i componenti bioattivi più potenti da un punto di vista terapeutico emergono nucleosidi ed analoghi come la Cordicepina (3’-deossiadenosina), l’acido cordicepico, la 2’-deossiadenosina ed analoghi dei nucleotidi deossigenati (uridina, deossiuridina, adenosina, dideossiadenosina).
Seguono poi polisaccaridi, ciclofurani, una grande concentrazione di betaglucani e betamannani ed una serie di steroli come l'ergosterolo, beta-3 ergosterolo, ergosterolo perossido, 3-sitosterolo, daucosterolo e campeasterolo.
Sulla base di questi elementi, la scienza moderna, sta cercando, attualmente, di confermare, attraverso studi scientifici, l’efficacia del Cordyceps e la correlazione ai vari trattamenti nelle problematiche per le quali è stato tradizionalmente utilizzato.
Nonostante questo, per la "moderna" Medicina Occidentale, non esistono ancora studi che, allo stato attuale, possano considerarsi "definitivi" nei confronti di questo fungo.

L'Occidente, comunque, riconosce al Cordyceps un validissimo rimedio fitoterapico di curioso "mistico" interesse; un alone di mistero dovuto al fatto che, questo fungo, è stato considerato "arma segreta" utilizzata, durante alcune gare, negli anni '90, da atlete cinesi che realizzarono una notevole serie di records in diversi eventi.
Le sue qualità sono, dunque, meritevoli di una reale considerazione da parte del mondo dello sport.

"Io, in primis, lo apprezzo; soprattutto nelle attività di intensa performance che necessitino diresistenza fisica di lunga durata"

L’utilizzo continuo del Cordyceps sinensis apporta un incremento del 28-30% (fino al 55) dei livelli di ATP nell’organismo con un miglioramento del 30-40% dell’utilizzo di ossigeno di grande vantaggio per l'atleta.
Tramite l'assunzione di Cordyceps, inoltre, si favorisce l’ossigenazione dei tessuti, il rilassamento della muscolatura bronchiale e della parete vasale, migliorando così il flusso ematico a livello muscolare e cardiaco con un interessante aumento della VO2max.
Tutto a favore di una resistenza fisica di maggior durata.

Antiossidante anti-age e antidepressivo

Le esperienze degli sportivi si affiancano a quelle delle persone che lo usano oggi come "adattogeno" in grado di potenziare le difese immunitarie a favore di un sistema più efficiente, di modulare gli stati emotivi alterati da stress eccessivo e di ridurre i danni provocati dai radicali liberi.
Questo, insieme alle altre sue peculiarità, sta portando questo fungo, un tempo relegato alla sola nobiltà cinese, ad essere considetato tra i "tonici" supporto per affrontare periodi di intenso stress quotidiano e nella medicina anti-aging e rigenerativa di tutto il mondo occindentale.