Colorato, dal gusto intenso e ricco di proprietà. Parte integrante della millenaria tradizione orientale, il Matcha è diventato di tendenza in tutto il mondo. Scopriamolo insieme! 

Come si ottiene il matcha?

Le piante da cui origina il matcha appartengono a specifiche varietà della pianta Camelia Sinensis, le quali, vengono coltivate secondo una particolare procedura, che conferisce caratteristiche uniche alle foglie. Non molto prima del raccolto, le piantagioni vengono poste al riparo dai raggi solari, in assenza quasi totale di luce, condizioni che favoriscono la sintesi e accumulo di quantità notevoli di clorofilla ed altre sostanze, fondamentali per il conferimento del colore e delle proprietà nutritive. Una volta raccolte, le foglie vengono cotte al vapore, asciugate e successivamente essiccate. Infine, avviene la macinatura in specifici mulini, generalmente in pietra, a velocità molto lenta per preservare le caratteristiche organolettiche della pianta. Terminata la filiera produttiva, si ottiene una sostanza dalla consistenza farinosa, di un colore verde smeraldo e dal profumo e sapore molto intenso.

Versatile e sano, il matcha come ingrediente nelle nostre cucine

Tipologie ed utilizzo

Innanzitutto, il matcha viene classificato in relazione all’età della pianta da cui viene preparato. Il matcha Usucha viene ottenuto lavorando le foglie di piante giovani, con meno di 30 anni. Viceversa, il matcha Koicha è ottenuto da piante anziane.

In base al raccolto, questa polvere può avere un diverso grado di “purezza”, con caratteristiche, destini di utilizzo e costi differenti. Dal primo raccolto si ottiene il matcha più pregiato, finissimo e con un gusto particolarmente dolce; questo viene in genere impiegato nelle cerimonie del tè, preparato amalgamando lentamente la polvere con acqua calda secondo precise regole ed avvalendosi di strumenti ad hoc. Diversamente da quanto avviene con le altre tipologie di tè quindi, la preparazione avviene per sospensione e non per infusione.

Dai raccolti successivi invece si ottengono polveri più grezze, con colorazioni e gusto meno marcati, inferiori di qualità e, per questo, impiegati in cucina come ingrediente o come colorante naturale per catturare l’occhio del consumatore con torte, frullati, biscotti ed altre preparazioni e ricette più “creative”.

Proprietà

Dal punto di vista nutrizionale, il matcha è ricco di vitamine (A, B, B2, B2, C ed E), minerali (ferro, potassio, calcio, magnesio) proteine e fibre alimentari. Da tempo rientra nella categoria dei superfoods, data la presenza di altri composti bioattivi (caffeina, teanina, vitamine, clorofille e differenti polifenoli) più abbondanti rispetto ad altri tipi di tè verde, costituenti circa il 30% del peso secco. I metodi di lavorazione dolci, non aggressivi, ne preservano l’integrità e le potenziali azioni sulla salute. Tuttavia, è chiaro come si rendano necessarie analisi approfondite, studi in vitro, in vivo e trials clinici per delinearne a pieno il coinvolgimento, soprattutto in campi come quello oncologico. Purtroppo, l’industria alimentare sfrutta queste caratteristiche come pretesto per immettere sul mercato prodotti venduti come miracolosi e caratterizzati da prezzi eccessivi, dai quali, sarebbe invece opportuno prendere le distanze.

Azione antiossidante ed antinfiammatoria

I polifenoli sono noti per le spiccate capacità antiossidanti ed antinfiammatorie. Essi agiscono limitando la produzione di radicali liberi e specie reattive, amplificando l’azione di enzimi deputati alla detossificazione dell’organismo, evitando l’eccessivo stress ossidativo e l’attivazione di pathway metabolici infiammatori, che possono correlare all’insorgenza di problematiche ben più severe quali cancro, patologie cardiovascolari, neurodegenerative e metaboliche.

Funzioni cognitive e neuroprotezione

Il matcha è ricco in teanina, un amminoacido in grado di esercitare un’interessante azione a livello cerebrale, dove svolge una funzione rilassante, essendo precursore del GABA. Inoltre, in combinazione con la caffeina, amplifica l’effetto della stessa nello stimolare l’apprendimento e concentrazione. Ultima ma non per importanza, l’azione neuroprotettiva, per lo più attribuita all’EGCG, indagata come potenziale attore nella lotta ai disordini di carattere neurodegenerativo.

Efficienza cardio-metabolica

Alcuni flavonoidi, tra cui la rutina, esercitano un ruolo antiossidante e protettivo a livello dei vasi sanguigni, rafforzandone le pareti e limitando i processi aterogeni alla base di malattie cardiache o fenomeni ipertensivi. Inoltre, l’acido clorogenico e la quercetina agiscono sul metabolismo glucidico e lipidico: limitano la digestione dell’amido e il successivo rilascio di glucosio, stabilizzano i livelli di glicemia, favoriscono l’ossidazione dei trigliceridi e migliorano la sensibilità insulinica.

Anche il fegato trova un valido alleato in alcuni polifenoli del matcha, in quanto agiscono supportando le innumerevoli e fondamentali funzioni svolte da questo meraviglioso organo, garante della nostra salute.

Conclusioni

Il matcha è un alimento interessante e versatile dal punto di vista nutrizionale. Tradizionalmente ha avuto un ruolo molto importante nelle culture orientali e, ad oggi, rappresenta un elemento culinario di largo impiego anche nel nelle culture occidentali.

E’ indubbiamente un alimento da provare, anche solo per soddisfare la curiosità.

Voi lo avete mai utilizzato?

 Bibliografia

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