I pesci che popolano i mari freddi rappresentano da sempre la fonte elitaria per quanto riguarda gli acidi grassi polinsaturi della serie omega 3. Tuttavia, nel regno animale esiste un’ulteriore categoria da cui è possibile ricavare questi preziosi ed indispensabili elementi: il krill. Scopriamone insieme le caratteristiche!

Krill: cos’è e quali caratteristiche ha

Il krill rappresenta un insieme di piccoli crostacei appartenenti all’ordine Euphausiacea che concorrono nel formare lo zooplancton. Diffuso in tutte le acque mondiali, il krill presenta densità superiori negli ambienti freddi, in primis le acque polari. Per darvi un’idea della vasta eterogeneità di questi organismi, pensate che costituiscono la più grande biomassa del pianeta!

Il krill trova la sua posizione alla base della catena alimentare marina, secondo solamente al fitoplancton (sostanzialmente alghe), di cui questi piccoli crostacei si nutrono. A loro volta, essi rappresentano la fonte nutritiva principale per numerose specie, tra cui cetacei, pesci ed alcuni uccelli.

Il prezioso olio di Krill è la fonte naturalmente più pura di omega3

Krill Oil

Il krill, bisogna ammetterlo, rappresenta un alimento insolito nell’alimentazione umana. Da esso è tuttavia possibile ricavare un olio ricco di proprietà:

  • Troviamo innanzitutto un elevato contenuto di acido eicosapentaenoico(EPA - 20:5 n-3) e acido docosaesaenoico (DHA - 20:6 n-3), prodotti dal fitoplancton ed immagazzinati nel krill una volta che se ne è nutrito. Contrariamente alla controparte derivante dal pesce, i due acidi si trovano per lo più associati a fosfolipidi, aspetto che ne incrementa la biodisponibilità ed il trasporto alle cellule.
  • Sono presenti antiossidanti quali vitamina A e tocoferoli, il cui compito è stabilizzare i delicati omega 3 proteggendoli da fenomeni ossidativi, garantendone la proprietà e quindi l’efficacia una volta assunti.
  • Contiene alte quantità di astaxantina, il più potente antiossidante in natura, la quale conferisce il caratteristico colore rosso al prodotto. Anch’essa (e probabilmente in misura maggiore), partecipa alla protezione degli omega 3 dalla degradazione.
  • Fornisce buone quantità di fosfatidilcolina, uno dei costituenti principali delle membrane cellulari, implicato nella corretta trasmissione degli impulsi nervosi e fonte di colina, necessaria per numerosi processi metabolici, tra cui il metabolismo lipidico.

Olio di Krill vs Olio di pesce

Da sempre sottolineiamo l’importanza di assumere prodotti dotati di certificazioni circa la qualità, a maggior ragione come nel caso degli omega 3, il cui ruolo per la salute è ampiamente riconosciuto. Quale aspetto distingue l’olio di krill dal tanto affermato olio di pesce?

Negli oli di pesce, il problema principale deriva dall’inevitabile fenomeno di accumulo di metalli pesanti ed altre sostanze xenobiotiche a cui vanno incontro gli animali di grossa taglia che vengono utilizzati per la produzione. Le carni di questi pesci, ed in particolare il tessuto adiposo, rappresentano infatti vere e proprie sedi di deposito, il che rende più complicati e costosi i processi necessari all’estrazione e purificazione del prodotto finale. Di conseguenza, i criteri per garantire un prodotto privo di contaminanti sono piuttosto stringenti, e non tutte le aziende riescono a soddisfare i requisiti richiesti. Una delle garanzie di sicurezza per prodotti a base di pesce è rappresentato dalla certificazione IFOS, che vi invitiamo a verificare al momento dell’acquisto di integratori omega 3.

Il krill, al contrario, data la sua natura, le sue dimensioni ed il ciclo vitale ridotto, risulta per lo più estraneo all’inquinamento, con livelli di sostanze dannose relativamente bassi, configurandosi come fonte “pulita” in sé.

Benefici

Assumere olio di krill comporta benefici attribuibili all’introduzione di EPA e DHA, noti e ampiamente supportati dal punto di vista scientifico, tra cui miglior gestione glicemica, ottimizzazione del profilo lipidico o miglioramento della plasticità neuronale. Alcuni studi hanno evidenziato risultati interessanti sui fattori di rischio cardiovascolare, migliorando il rapporto LDL/HDL e i livelli di TG ematici. Un ulteriore plus potrebbe derivare dalla composizione specifica dell’olio di krill, in cui gli antiossidanti (astaxantina in primis), in concerto con gli acidi grassi polinsaturi, potrebbero ridurre i marker di alcune patologie di natura infiammatoria. Va specificato tuttavia, che un’alimentazione opportunamente studiata, ricca in polifenoli ed altri composti antiossidanti garantirebbe lo stesso effetto.

Controindicazioni

Trattandosi di un prodotto a base di omega 3 occorre prestare particolare attenzione nell’utilizzo, specialmente in presenza di fenomeni ipotensivi, ipoglicemizzanti o se in atto cure farmacologiche a base di anticoagulanti. Inoltre, in caso di allergie ai crostacei, è bene astenersi dal consumo.

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