La S-adenosilmetionina (SAM) è un importante composto fisiologico prodotto nell'organismo dalla combinazione dell'aminoacido essenziale metionina con l'adenosiltrifosfato (ATP). La SAM è stata scoperta in Italia nel 1952 e la maggior parte delle ricerche sulle sue azioni è stata realizzata proprio in questo paese.

Fonti alimentari

Poiché la SAM è un derivato della metionina, si potrebbe pensare che le fonti alimentari di metionina apportino gli stessi benefici della SAM. Dosi elevate di metionina, invece, non aumentano i livelli della SAM e neppure hanno la stessa attività farmacologica, anzi sono accompagnate da una  certa tossicità.

Segni e sintomi di carenza

Di norma l'organismo produce tutta la SAM di cui necessita dall'aminoacido metionina. Tutttavia, una carenza di metionina, vitamina B12 o acido folico può essere la causa di una ridotta sintesi di SAM.
Inoltre, i livelli di SAM nei tessuti sono tipicamente bassi negli anziani e nei pazienti affetti da osteoartrite, depressione e varie malattie epatiche.

Effetti benefici

La SAM è coinvolta in oltre 40 reazioni biochimiche dell'organismo. Opera in stretta connessione con acido folico e vitamina B12 nelle reazioni di metilazione, il processo nel quale viene aggiunta una singola unità di carbonio (gruppo metile) a un'altra molecola. La SAM è molto più efficace di altri donatori di metile nel trasferire gruppi metile; le reazioni di metilazione sono di importanza critica per molti componenti dell'organismo (specialmente nella chimica del cervello) e nelle reazioni di disintossicazione.
La SAM è necessaria anche nella sintesi di tutti i componenti dell'organismo contenenti zolfo, compresi il glutatione e vari componenti della cartilagine. Gli effetti benefici dei supplementi di SAM sono di grande importanza proprio per il ruolo centrale svolto da questa sostanza in moltissimi processi metabolici.

Forme disponibili

La SAM è disponibile in commercio in Europa da 1975.

Usi principali

Sono cinque le patologie principali nelle quali si fa uso della SAM: la depressione, l'osteoartrite, la fibromialgia, le malattie epatiche e l'emicrania.

Depressione

La SAM è necessaria alla produzione di importanti sostanze presenti nel cervello, quali i neurotrasmettitori, e dei fosfolipidi, quali fosfatidilcolina e fosfatidilserina. L'integrazione della dieta con SAM in pazienti depressi aumenta i livelli di serotonina, dopamina e fosfatidilserina. Favorisce il legame dei neurotrasmettitori ai siti recettori, il che aumenta l'attività della serotonina e della dopamina e incrementa la fluidità della membrana delle cellule cerebrali, tutti effetti che provocano significativi miglioramenti sul piano clinico.
L'azione antidepressiva dell'acido folico è blanda se messa a confronto con gli effetti osservati negli studi clinici con la SAM. Sulla base dei risultati di numerosi studi clinici, sembra che la SAM costituisca il più efficace antidepressivo naturale (sebbene valide prove esistano anche a favore dell'estratto di iperico standardizzato in modo da contenere lo 0,3% di ipericina).
Studi più recenti, tuttavia, che hanno utilizzato un nuovo preparato orale alla dose di 400 mg quattro volte al giorno (1600 mg in totale), dimostrano che la SAM è efficace sia nella forma orale sia in quella endovenosa. La SAM è meglio tollerata e manifesta l'azione antidepressiva più rapidamente degli antidepressivi triciclici.
Lo studio compiuto più di recente ha confrontato la SAM con la desipramina triciclica. Oltre alla risposta clinica, furono determinanti in entrambi i gruppi i livelli di SAM nel sangue. Al termine delle 4 settimane di sperimentazione, il 62% dei pazienti trattati con SAM e il 50% di quelli trattati con desipramina presentavano miglioramenti significativi. Indipendentemente dal tipo di trattamento, nei pazienti con una riduzione del 50% del punteggio sulla scala della depressione di Hamilton vi era un aumento significativo della concentrazione plasmatica della SAM. Questi risultati suggeriscono che una delle vie tramite le quali i farmaci triciclici esercitano la loro attività antidepressiva è l'aumento dei livelli di SAM.
Oltre alla depressione generalizzata, vi sono altre due condizioni accompagnate da depressione nelle quali la SAM ottiene effetti positivi: il periodo postpartum e quello del recupero dei tossicodipendenti. I benefici apportati dalla SAM in queste situazioni derivano probabilmente dalla combinazione dei suoi effetti sulla chimica cerebrale e sulla funzione epatica. In uno studio sulla depressione postpartum, la somministrazione di SAM (1600 mg al giorno) migliorò significativamente l'umore rispetto al placebo. Per quanto riguarda l'uso nella disintossicazione da droghe, la SAM (1200 mg al giorno) ha ridotto significativamente lo stress psicologico (soprattutto ansia e depressione) che accompagna la disintossicazione e la riabilitazione dei tossicodipendenti.

Osteoartrite

La SAM ha ottenuto risultati straordinari anche nel trattamento dell'osteoartrite. La carenza di SAM nei tessuti articolari, così come il deficit di glucosamina, porta alla perdita della natura gelatinosa e delle proprietà di assorbimento degli urti caratteristiche della cartilagine. Come conseguenza, può svilupparsi un'osteoartrite. I farmaci attualmente usati nell'osteoartrite (acido acetilsalicilico e altri farmaci antinfiammatori non steroidei) non solo provocano significativi effetti collaterali, ma inibendo la riparazione cartilaginea e accelerando la perdita ossea, favoriscono anche il processo patologico.
I composti naturali come la SAM e il solfato di glucosamina offrono vantaggi significativi rispetto a questi farmaci molto popolari.
Molti degli effetti della SAM sono molto importanti nel trattamento dell'osteoartrite. In primo luogo, la SAM svolge un ruolo centrale nella sintesi dei componenti della cartilagine e nell'uomo è stato ben documentato. In uno studio in doppio cieco condotto in Germania, nei 14 pazienti affetti da osteoartrite alle mani che furono trattati con SAM si osservò un aumento della sintesi della cartilagine, evidenziato alla risonanza magnetica. Questi risultati indicano che la SAM è in grado di migliorare la struttura e la funzione cartilaginea delle articolazioni colpite da osteoartrite. La SAM ha inoltre evidenziato, negli studi sugli animali, alcuni blandi effetti antidolorifici e antinfiammatori. Tutti questi effetti concorrono a produrre eccezionali benefici clinici.
Complessivamente, in studi clinici accurati, furono 21524 i pazienti con osteoartrite che utilizzarono la SAM. Negli studi clinici in doppio cieco, la SAM ridusse gli indici di dolore e i sintomi clinici in modo simile ai farmaci antinfiammatori non steroidei (ibuprofene, indometacina, naproxene e piroxicam). Esaminiamo alcuni di questi studi.
In uno studio in doppio cieco, la SAM venne confrontata all'ibuprofene, un farmaco molto conosciuto. A 36 soggetti affetti da osteoartrite del ginocchio, dell'anca e/o della colonna vertebrale venne somministrata una dose orale di 1200 mg di SAM oppure 1200 mg di ibuprofene per un periodo di 4 settimane. Furono valutati, prima e dopo il trattamento, la rigidità mattutina, il dolore a riposo, il dolore col movimento, il crepitio (rumore crepitante prodotto dal movimento dell'articolazione), la tumefazione e la limitazione dei movimenti nelle articolazioni colpite. L'indice totale, ottenuto dalla valutazione di tutti i parametri clinici individuali, migliorò nella stessa misura nei pazienti trattati con SAM o ibuprofene. In altri due studi, la SAM produsse risultati leggermente migliori.
In diversi studi la SAM diede risultati migliori del naproxene. In uno studio in doppio cieco, 20 pazienti affetti da osteoartrite del ginocchio furono trattati con SAM oppure con naproxene per 6 settimane. Durante la prima settimana, la SAM fu somministrata alla dose  di 400 mg tre volte al giorno, poi alla dose di 250 mg due volte al giorno. Nelle prime due settimane, in caso di dolore intenso, venne associato anche il paracetamolo come analgesico addizionale. I pazienti furono esaminati all'inizio dello studio e dopo 2, 4, 6 settimane e i parametri presi in considerazione furono il dolore, il crepitio, la tumefazione dell'articolazione, la circonferenza dell'articolazione, l'ampiezza dei movimenti e il tempo impiegato per percorrere 10 metri. Al termine della sesta settimana, i ricercatori non riscontrarono alcuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi in esame: entrambi manifestavano un netto miglioramento di tutti i parametri.
Un altro studio in doppio cieco confrontò la SAM sia con il naproxene, sia con un placebo, nel trattamento dell'osteoartrite dell'anca, del ginocchio, della colonna vertebrale e della mano. Lo studio coinvolse 33 centri medici reumatologici e ortopedici, per un totale di 734 soggetti. La SAM somministrata per via orale alla dose di 1200 mg al giorno esercitò la stessa attività analgesica (antidolorifica) del naproxene alla dose di 750 mg al giorno. La SAM, tuttavia, ottenne valutazioni significativamente migliori rispetto al naproxene sia da parte dei medici, sia da parte dei pazienti; anche il numero di pazienti che lamentarono effetti collaterali fu notevolmente inferiore. La SAM risultò meglio tollerata anche rispetto al placebo. Dieci pazienti del gruppo SAM e 13 del gruppo placebo si ritirarono dallo studio per intolleranza al farmaco.
Altri studi in doppio cieco indicano che la SAM offre gli stessi benefici antidolorifici e antinfiammatori di farmaci quali l'indometacina e il piroxicam, ma è generalmente meglio tollerata di questi potenti antinfiammatori non steroidei.

L'indagine forse più significativa sulla SAM nel trattamento di questa patologia è rappresentato da uno studio clinico a lungo termine, multicentrico, aperto, della durata di 2 anni, su 97 pazienti affetti da osteoartrite al ginocchio, all'anca e alla colonna vertebrale. A questi pazienti furono somministrati 600 mg di SAM al giorno (equivalenti a tre compresse di 200 mg ciascuna) fino alla fine del 24° mese di trattamento. Le varie localizzazioni dell'osteoartrite (al ginocchio, all'anca, alle vertebre cervicali e a quelle dorso-lombari) vennero esaminate separatamente. La gravità dei sintomi clinici (rigidità mattutina, dolore a riposo e col movimento) fu valutata mediante punteggi prima dell'inizio del trattamento, al termine della prima e seconda settimana, e poi una volta al mese fino al termine dei 24 mesi. La somministrazione di SAM evidenziò una buona efficacia clinica e fu ben tollerata. Il miglioramento della sintomatologia clinica durante la terapia con SAM comparve già dopo le prime settimane di trattamento e continuò fino alla fine del 24° mese. In 20 pazienti comparvero effetti collaterali aspecifici, ma in nessun caso fu necessario interrompere la terapia. La maggior parte degli effetti collaterali scomparve nel corso della terapia e nessun effetto negativo venne riferito negli ultimi 6 mesi di trattamento. Accurati test di laboratorio effettuati all'inizio dello studio e dopo 6, 12, 18 e 24 mesi di trattamento non diedero risultati patologici. La somministrazione di SAM migliorò anche lo stato di depressione che spesso si associa all'osteoartrite.
Infine, nel più vasto studio condotto, 20641 pazienti affetti da osteoartrite del ginocchio, dell'anca e della colonna vertebrale e da poliartrite osteoartritica delle dita furono studiati per un periodo di 8 settimane. I pazienti ricevettero 400 mg di SAM tre volte al giorno la prima settimana, 400 mg due volte al giorno la seconda settimana e 200 mg due volte al giorno la terza settiamana. Non fu consentito alcun trattamento analgesico/antinfiammatorio aggiuntivo. L'efficacia della SAM fu paragonabile a quella degli antinfiammatori non steroidei: molto buona o buona nel 71% dei casi, moderata nel 21% e scarsa nel 9%. La tolleranza fu valutata buona o molto buona nell'87% dei casi, moderata nell'8% e scarsa nel 5%.
Tutti questi studi indicano che la SAM offre significativi vantaggi rispetto ai farmaci antinfiammatori non steroidei. Mentre questi farmaci sono associati a importanti rischi di tossicità ed effetti collaterali e favoriscono il processo patologico dell'osteoartrite, la SAM offre notevoli benefici senza rischi o effetti collaterali.

Fibromialgia

La fibromialgia è una malattia di recente definizione, considerata una causa comune di dolore muscoloscheletrico e affaticamento cronici. La fibromialgia presenta molti aspetti in comune con un'altra sindrome scoperta di recente, la sindrome da affaticamento cronico. Per quanto riguarda i criteri diagnostici l'unico elemento che distingue le due patologie è che nella fibromialgia deve essere presente il dolore muscoloscheletrico e nella sindrome da affaticamento cronico l'affaticamento. Il fatto che venga posta una diagnosi o l'altra dipende dalla specializzazione del medico a cui ci si rivolge: se si consulta uno specialista reumatologo o ortopedico, è assai più probabile che la diagnosi sia di fibromialgia. In entrambe le patologie è frequente il riscontro di uno stato depressivo sottostante.
La diagnosi richiede il rispetto di tutti i criteri maggiori e di almeno quattro dei criteri minori. I criteri maggiori sono quelli elencati di seguito.

  • Dolore generalizzato o rigidità di almeno tre sedi anatomiche per almeno tre mesi.
  • Almeno sei punti caratteristici in cui il dolore può essere sempre provocato.
  • Esclusione di altre malattie che provocano una sintomatologia simile.

I criteri minori sono i seguenti:

  • Affaticamento generalizzato.
  • Mal di testa cronico.
  • Disturbi del sonno.
  • Disturbi neurologici e psicologici.
  • Tumefazione articolare.
  • Sensazioni di intorpidimento o formicolio.
  • Colon irritabile.
  • Modificazione dei sintomi in relazione all'attività, allo stress e alle variazioni meteorologiche.

Tre studi clinici dimostrano che la SAM produce eccellenti benefici nei pazienti affetti da fibromialgia. Il primo studio, crociato e in doppio cieco, venne effettuato su 17 pazienti colpiti da fibromialgia. Durante il trattamento con SAM (un'iniezione al giorno di 200 mg, per 21 giorni), i soggetti evidenziarono una significativa riduzione del numero dei punti "grilletto" (trigger points) e dei punti dolorabili (tender points), oltre che miglioramenti dell'umore.
In un altro studio in doppio cieco, fu messa a confronto la somministrazione di SAM per via orale (800 mg al giorno) per 6 settimane a 44 pazienti affetti da fibromialgia con un placebo. I ricercatori valutarono il numero di punti "grilletto", la forza muscolare, l'attività della malattia, i sintomi soggettivi, i parametri dell'umore e gli effetti collaterali. Nei pazienti ai quali fu somministrata la SAM si osservò un miglioramento dell'attività clinica della malattia, del dolore nel corso dell'ultima settimana, dell'affaticamento, della rigidità mattutina e dell'umore; non vi furono differenze, invece, tra i due gruppi riguardo il numero dei punti "grilletto" e la forza muscolare. La SAM non provocò effetti collaterali.
Lo studio più recente ha messo a confronto gli effetti della SAM e della stimolazione nervosa elettrica transcutanea (una terapia comune per la fibromialgia) in 30 pazienti affetti da questa patologia. Nei pazienti che ricevettero SAM (200 mg per iniezione e 400 mg per via orale) i benefici clinici furono significativamente maggiori: diminuzione del numero dei punti dolorabili, riduzione della sensazione soggettiva di dolore e affaticamento, miglioramento dell'umore. La stimolazione elettrica transcutanea alleviò di poco la maggior parte dei sintomi, mentre la SAM fu definita «efficace per ridurre i segni e sintomi della fibromialgia primitiva».

Malattie del fegato

La SAM è abbastanza utile anche in diverse malattie del fegato, compresi la cirrosi epatica, la sindrome di Gilbert e i danni epatici da contraccettivi orali. I benefici sono legati alla sua funzione di principale donatore di metili nel fegato e alla sua attività lipotropa.
La SAM sembra essere il supplemento perfetto per alleviare la condizione che i medici naturopati spesso definiscono "fegato pigro".
Questo termine è usato  per descrivere un'alterazione o una compromissione della funzione epatica. Dato l'importante ruolo svolto dal fegato in numerosi processi metabolici, anche un'insufficienza epatica lieve può comportare conseguenze rilevanti. Uno dei fattori che contribuiscono maggiormente a danneggiare la funzione epatica è la riduzione del flusso di bile o colestasi. La SAM influisce positivamente su diversi disturbi epatici grazie alla sua capacità di favorire il flusso della bile e di ridurre la colestasi.
La colestasi può essere causata da numerosi fattori, compresi l'ostruzione dei dotti biliari e l'ostacolo al flusso della bile all'interno del fegato. La causa più comune di ostruzione dei dotti biliari è la presenza di calcoli. Numerosi fattori o malattie possono ostacolare il flusso di bile all'interno del fegato. Tipicamente queste malattie sono accompagnate da alterazioni degli esami di laboratorio della funzionalità epatica (bilirubina sierica, fostatasi alcalina, SGOT, LDH, GGTP eccetera), indici di danno cellulare. Tuttavia, affidarsi esclusivamente a questi test per valutare la funzione epatica non è sempre consigliabile; molte di queste patologie allo stadio iniziale o "subclinico" possono presentare valori di laboratorio normali e le disfunzioni epatiche si possono valutare solo con test costosi e/o invasivi.
Attualmente, il giudizio clinico basato sull'anamnesi del paziente rimane il principale strumento diagnostico per il "fegato pigro". Chi è affetto da questa patologia può lamentare affaticamento, malessere generale, disturbi digestivi, allergie e ipersensibilità alle sostanze chimiche, sindrome premestruale e stipsi. Le cause di colestasi sono elencate di seguito.

  • Presenza di calcoli biliari
  • Alcol
  • Endotossine
  • Malattie ereditarie (sindrome di Gilbert)
  • Gravidanza
  • Ormoni steroidei naturali e sintetici (steroidi anabolizzanti, estrogeni, contraccettivi orali)
  • Alcuni farmaci o sostanze chimiche (acido aminosalicilico, clorotiazide, mepazina, fenilbutazone, sulfadiazina, tiouracile)
  • Ipertiroidismo o supplementi di tiroxina
  • Epatite virale

Una funzione chiave della SAM nel fegato è l'inattivazione degli estrogeni. Studi clinici dimostrano che la SAM è molto efficace per proteggere il fegato dai danni da estrogeni e per migliorarne la funzionalità quando la quantità di questi ormoni aumenta grandemente: per esempio nella contraccezione orale, in gravidanza e nella sindrome premestruale.
La SAM ha effetti positivi anche nel trattamento della sindrome di Gilbert, una sindrome piuttosto comune caratterizzata da livelli cronicamente elevati di bilirubina nel siero (da 1,2 a 3,0 mg/dl). In passato era considerata una malattia rara, ma ora si ritiene che colpisca almeno il 5% della popolazione. È generalmente asintomatica, anche se alcuni pazienti lamentano perdita dell'appetito, malessere e affaticamento (sintomi tipici di una funzionalità epatica compromessa). La SAM, alla dose di 400 mg, tre volte al giorno, ha ridotto significativamente i valori della bilirubina nel siero nei pazienti affetti da sindrome di Gilbert.
Oltre a questi disturbi relativamente lievi, la SAM può essere utile anche nella terapia di malattie epatiche più gravi come la cirrosi epatica, nella quale i supplementi sembrano correggere l'impoverimento di SAM caratteristico di questa patologia. La SAM è coinvolta in tante funzioni epatiche che un suo deficit può comportare gravi conseguenze. I supplementi di SAM in pazienti affetti da cirrosi epatica non solo favoriscono il flusso biliare, ma migliorano anche la funzione di membrana e aumentano i livelli di glutatione. Il glutatione ha un ruolo fondamentale nella disintossicazione e nella difesa da molte sostanze dannose: si lega direttamente ai prodotti tossici e forma composti idrosolubili facilmente eliminabili. Poiché molte sostanze tossiche sono liposolubili, la trasformazione in composti idrosolubili ne favorisce una più rapida ed efficace escrezione tramite i reni. In presenza di livelli elevati di composti tossici o quando la funzione epatica è compromessa, sono necessarie maggiori concentrazioni di glutatione.
Uno dei principali rischi delle malattie croniche del fegato, per esempio dell'epatite cronica, è il cancro al fegato. I supplementi con SAM sono particolarmente indicati nei pazienti affetti da queste patologie per ridurre tale rischio. Studi sugli animali mostrano un significativo effetto protettivo degli integratori di SAM nei confronti del cancro del fegato negli animali esposti a cancerogeni epatici.

Emicrania

La SAM è utile anche nell'emicrania. I benefici si manifestano gradualmente ed è necessario un trattamento di lunga durata per ottenere un'efficacia terapeutica.

Dosaggi specifici

In generale, più a lungo la SAM viene assunta, maggiori sono i benefici che apporta. È perfettamente adatta per l'uso a lungo termine grazie al suo eccellente profilo di sicurezza. Ecco alcuni intervalli di dosaggio per le varie indicazioni cliniche.

  • Depressione: 400 mg 3-4 volte al giorno. Poiché la SAM in alcuni individui può causare nausea e disturbi gastrointestinali, conviene iniziare con una dose di 200 mg due volte al giorno il primo giorno, passando poi a 400 mg due volte al giorno il terzo giorno, a 400 mg tre volte al giorno il decimo giorno, e infine, se necessario, alla dose completa di 400 mg quattro volte al giorno dopo 20 giorni.
  • Osteoartrite: cominciate come per la depressione. Dopo 21 giorni alla dose di  1200 mg al giorno, passate alla dose di mantenimento di 200 mg due volte al giorno.
  • Fibromialgia: 200-400 mg due volte al giorno.
  • Disturbi al fegato: 200-400 mg due o tre volte al giorno.
  • Emicrania: 200-400 mg due volte al giorno.

Avvertenze e precauzioni

Non è stato segnalato alcun effetto collaterale causato dalla SAM somministrata per via orale, tranne, occasionalmente, nausea e disturbi gastrointestinali. Nella depressione bipolare (altenanza di mania e depressione) l'assunzione della SAM deve avvenire sotto stretto controllo medico: l'attività antidepressiva della SAM, infatti, può scatenare la fase maniacale. Si tratta comunque di un effetto che si presenta solo in alcuni individui affetti da depressione bipolare.

Interazioni

La SAM opera molto strettamente con la vitamina B12, l'acido folico, la vitamina B6 e la colina nelle reazioni di metilazione. A causa dei suoi effetti sul fegato, può aumentare l'eliminazione dall'organismo di diversi farmaci. Il significato clinico di questa particolare azione non è ancora completamente chiarito.

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