Lo zenzero, radice da sempre utilizzata come rimedio naturale contro nausea e vomito, è una spezia conosciuta per i suoi usi culinari oltre che per i risvolti salutistici. Ad oggi sono oltre 400 i componenti bioattivi ricavati da questa radice dal sapore piccante, quasi balsamico e speziato. Scopriamo insieme nel corso di questo articolo quali sono le sue potenzialità supportate dalla scienza e quali invece restano tra i “rimedi popolari”.

Caratteristiche nutrizionali

Lo zenzero (cui nome scientifico è Zingiber officinale) è una pianta da fiore popolare, il cui rizoma (la radice di zenzero o ginger) viene utilizzato per la preparazione dello zenzero che tutti conosciamo, caratterizzato da colori che variano dal bianco al marrone a seconda della raschiatura della parte esterna.

Dal punto di vista nutrizionale, 100g di zenzero apportano solamente 80 kcal, e contengono:

  • 18g di carboidrati;
  • 1,8g di proteine;
  • 0,8g di grassi;
  • 415mg di potassio;
  • 13mg di sodio.

Totalmente assente il colesterolo, mentre sono presenti diversi micronutrienti come calcio, ferro, magnesio, vitamine A, B e C. Questa radice può essere utilizzata per preparare tisane e decotti, per aromatizzare drink e arricchire i sapori delle carni e anche come condimento per le verdure.

La ricchezza dello zenzero ed i suoi elementi bioattivi

Nello zenzero sono stati trovati oltre 400 componenti bioattivi. Questi componenti chimici sono stati raggruppati in diversi costituenti attivi come diariletanoidi, analoghi del gingerolo, fenilalcanoidi, solfonati, glicosidi monoterpenoidi, steroidi e composti terpenici.

Tantissime evidenze scientifiche hanno rivelato che lo zenzero possiede un’ampia gamma di attività biologiche, in particolare effetti protettivi contro l'infertilità maschile, nausea e vomito, analgesici, antidiabetici, antinfiammatori, antiobesità ed altri.

Ai suoi fitonutrienti attivi come il 6-gingerolo, il gingerdiolo, il gingerolo, il gingerdione, i paradoli, gli shogaoli, i sesquiterpeni, lo zingerone, ed altri fenoli e flavonoidi sono state attribuite attività farmacologiche. Negli ultimi anni diversi studi hanno rivelato che il gingerolo e lo shogaolo presentano affinità di legame con la proteina del recettore in condizioni patologiche come il diabete, l’infiammazione, l’obesità e anche in caso di contrazione del virus di SARS-CoV-2.

Effetti sulla salute

Di seguito riportiamo un riassunto delle prove scientifiche sull’utilizzo dello zenzero e di alcuni dei suoi composti attivi come agenti benefici per la salute, riscontrati dopo l’analisi di studi clinici.

  1. Attività antiinfiammatoria

    Una serie di studi ha dimostrato l’efficacia dello zenzero nel ridurre l’infiammazione ed i disturbi ad essa correlati come le coliti. Gli effetti antinfiammatori sembrano esplicarsi principalmente a carico di questi 3 fattori: PI3K (fosfoatidilinositol-3-kinasi), Akt (protein kinasi B) e NF-kB (Nuclear Factor K, attivatore delle cellule B), anche se altri meccanismi d’azione sono in fase di studio e sembrano altrettanto promettenti (come l’azione protettiva dello shogaolo sul TNF-α – Fattore di Necrosi Tumorale α).
  2. Attività antiossidante

    E' risaputo che l’attività dei ROS (specie reattive dell’ossigeno) gioca un ruolo importante nello sviluppo di malattie croniche. Diversi sono gli estratti vegetali con azione antiossidante, e tra questi anche lo zenzero. Grazie ai suoi composti fenolici, questa spezia mostra in vitro di saper ridurre lo stress ossidativo e di avere un forte potere antiossidante.
  3. Attività antimicrobica

    I risultati degli studi sullo zenzero in termini di efficacia antibatterica, antivirale ed antifungina mostrano risvolti piuttosto interessanti. Questa radice sembra efficace nel ridurre e limitare la crescita di diversi patogeni, come la Pseudomonas aeruginosa, lo Streptococcus mutans, il Fusarium verticilloides, l’Aspergillus flavus ed anche il virus dell’epatite C.
  4. Attività neuroprotettiva

    Alcuni individui, soprattutto anziani, sono a rischio di sviluppo di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer (AD) ed il morbo di Parkinson (PD). Recentemente diverse ricerche hanno rivelato come lo zenzero possa influire positivamente sulla memoria e sull’infiammazione neuronale, attività che potrebbero contribuire alla gestione e alla prevenzione delle malattie neurodegenerative.
  5. Protezione cardiovascolare

    Lo zenzero è in grado di ridurre i livelli di grassi nel sangue e anche la pressione sanguigna, contribuendo alla prevenzione dei rischi cardiovascolari: questo è quanto riportano diversi studi, che sottolineano miglioramenti nei livelli di HDL-C, TC, LDL, TG e VLDL.
  6. Attività antiobesità

    I composti gingerenone A, shogaolo e gingerolo hanno mostrato in vitro ed in vivo di esercitare un’azione antiobesogena, tramite meccanismi legati all’inibizione dell’adipogenesi e l’incremento del catabolismo di acidi grassi.
  7. Attività antidiabetica

    In questo caso gli studi sull’effetto dello zenzero hanno dimostrato che i suoi composti bioattivi possono proteggere sia dall’insorgenza di diabete mellito che dalle sue complicanze. Anche se i meccanismi specifici sono ancora in fase di chiarimento, è probabile che lo zenzero sia in grado di diminuire i livelli di insulina nel corpo e allo stesso tempo aumentarne la sensibilità (permettendo all’organismo di gestire meglio i livelli glicemici).
  8. Attività antinausea

    Lo zenzero viene tradizionalmente usato per il trattamento dei sintomi gastrointestinali e ricerche recenti hanno dimostrato la sua efficacia come sedativo contro nausea e vomito. Validissimo anche come rimedio per nausea ed emesi indotte dalla gravidanza e dalla chemioterapia.
  9. Attività protettiva nei confronti delle patologie del tratto respiratorio

    In diversi studi lo zenzero ed i suoi estratti hanno dimostrato avere un’azione broncodilatatrice e anti-iperattività. I risultati indicano che alcuni dei suoi costituenti bioattivi, tra cui il gingerolo e lo shogaolo, hanno azione protettiva nei confronti dei disturbi respiratori, mediandoli attraverso il rilassamento della muscolatura liscia delle vie aeree ed attenuandone l’infiammazione.

Questi risultati sostengono le proprietà nutrizionali e terapeutiche dello zenzero, che si dimostra una spezia da tenere in grande considerazione e che non dovrebbe mancare mai nelle nostre dispense.

Zenzero ed immunità

L'immunità innata è il sistema di difesa che ci protegge dagli attacchi degli agenti patogeni. Svolge un ruolo chiave nell'insorgenza dell'infiammazione, che viene innescata attraverso diversi recettori (chiamati PRR, TLR, CLR, NOD, NLR e RAGE). Il legame di agenti patogeni estranei a questi recettori è in grado di far partire diverse vie di segnalazione cellulare (come NF-kB, MAPK, TBK1, IRF-3) che portano alla produzione di molecole chiamate citochine, che svolgono un’azione pro-infiammatoria.

È stato riportato che il 6- gingerolo e il 6- shogaolo attenuano la produzione di molecole pro-infiammatorie come le prostaglandine, sopprimendo gli enzimi chiamati ciclossigenasi (COX-1 e COX-2).

Alcune delle proprietà attribuite allo zenzero, come quella antiinfiammatoria, antiossidante ed antimicrobica, lo rendono un prezioso alleato per il nostro sistema immunitario, che rafforza la sua capacità di difendersi da attacchi esterni ed anche da situazioni “pericolose” che possono verificarsi all’interno del nostro corpo.

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